Rasoio rocks for Culture

Quanto lontano può portare l’entusiasmo di un giovane nella cui mente pulsa tenace il pensiero che la cultura è la base della società e del cambiamento?

Quanta energia potrà dare a questo pensiero la scarica del Rock’n’roll?

E, più di ogni altra cosa, quanti progetti si possono realizzare mettendo insieme la voglia di cambiamento, le idee e l’entusiasmo di un gruppo di giovani?

La risposta è semplice: grazie all’insieme di tutti questi elementi non poteva che nascere un progetto che coinvolgesse tutti i giovani di Modena e provincia, con la creazione di un evento che potesse dargli il “la”: la serata del 13 maggio a Soliera, il Rock for Culture.

Ragazzi di varie realtà, dai diciassette ai venticinque anni, universitari e blogger, hanno unito le proprie energie per dare vita alle loro idee organizzando uno spazio dove si potessero riunire da una parte la potenza musicale dei The Rose -tribute band a Janis Joplin- e i Bluestress -blues band di Carpi- e dall’altra la creatività e il giornalismo indipendente del Rasoio e di Artscommittee, un sito artistico che si è impegnato a fare il reportage della serata.

E’ stata una vera e propria prima volta, in cui i coordinatori, dal nulla, hanno costruito le basi per poter organizzare al meglio l’evento, a costo zero e a zero retribuzione: quella sera eravamo tutti volontari e con la voglia di chi crede nei propri progetti, poichè consci che l’avvio di una simile proposta avrebbe potuto dare sfogo alla nostra rabbia per un Paese che non funziona come vorremmo, e che per iniziare a cambiare non può che basarsi su piccoli cambiamenti dal basso, come appunto una serata in onore della cultura.

Il Rasoio, che si è presentato nella sua forma più artistica e fantasiosa, ha creato un enorme spazio dove chiunque potesse esprimere la propria creatività: dal live painting di un enorme striscione fino alla totale pittura delle pareti della nostra “Stanza Interviste”, creata appositamente per conoscere meglio le band che partecipavano alla serata. Con bombolette e uniposca alla mano, grazie al risveglio della vena artistica sopita, quelle che prima erano tre pareti bianche sono diventate un trionfo di fantasia collettiva.

Molto successo hanno avuto anche i posters della BlackCatVSOctopus, che hanno ribadito quanto la cultura non possa (o invece possa?) salvare il nostro paese. Ma, cosa più importante, ci hanno ricordato che NOI possiamo salvare il nostro paese!

Infatti, circondati dalla musica a dalla curiosità suscitata dal Rasoio (“ma cos’è? Possiamo vedere? Chi siete?”) ciò che mi ha colpito di più è stato il risveglio della curiosità, del porre domande, del voler conversare, insomma di non stare semplicemente a guardare in silenzio lo svolgersi di una serata diversa dal solito, ma al contrario di voler partecipare, di voler conoscere, di voler divertirsi.

Venerdì sera non c’era poi tantissima gente, la partecipazione è stata buona ma non così larga. Ma la cosa che ha reso questa partecipazione così preziosa è stato l’entusiasmo, il divertimento con cui le persone hanno animato la serata, la curiosità che le ha spinte a conoscersi e a conoscerci. Sono molto soddisfatta del risultato, penso che da tempo mancasse la possibilità per i giovani di incontrarsi in una serata che non sia in discoteca, dove si possa parlare, stare bene, ridere e soprattutto cominciare a credere che possiamo avere qualcosa di diverso dal solito pacchetto tutto compreso che ci propongono ormai per ogni evento, e che se vogliamo davvero cominciare a cambiare il modo di vedere un paese, insieme possiamo farlo.

Con la cultura e con il Rock’n’Roll.

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Valentina Camac
Foto di Mattia Molli

Un ringraziamento speciale a Marco Fredo e Gianmaria Rizzardi.

Una risposta a “Rasoio rocks for Culture

  1. Credo che questa serata abbia una foto che la rappresenti in toto… diciamo che è come una scala… c’è chi la scende arrendendosi all’evidenza delle proprie deficienze… e chi la sale alla luce delle deficienze superate… poi ovviamente c’è chi la inchioda da qualche parte, quella scala, aspettando che qualcuno incominci a prendere coscienza che 2 chiodi e un martello non fanno di un giovane un carpentiere (ma può provarci), e che troppe parole senza la fatica e il sudore difficilmente fanno stare insieme una bella serata!!!

    Grazie a tutti i rasoianti e sopratutto un grazie speciale e di cuore devo farlo a GianMaria e a Marco per la loro geniunità e il loro ingegno senza i quali, mi dispiace dirlo io e matti con quella scala avremmo finito per ammazzarci.

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